Tag
accidia, anomalie, anticonformismo, banale, depressione, diario, fashion, frustrazione, gregge, inutile, pecore, pensieri, riflessione, suggestione, superfluo
Se c’è una cosa che mi ha sempre infastidito è seguire la massa come capre sciolte…
Eppure, in giro, di pascoli di capre se ne vedono molte di questi tempi. Il gregge, come uso definirlo, si sposta come un branco di esseri inanimati che rincorrono una non-so-quale idea per essere top, fashion e à la mode.
Lasciarsi suggestionare, convincere, abbordare da pubblicità o, peggio ancora, da ciò che fanno gli altri, è quanto di più stupido, infantile e, se vogliano, banale ci sia. Ok che adesso l’anticonformismo è diventato il nuovo trend (per cui è di moda essere anticonformisti, ndr) ma mi chiedo davvero fino a che punto le persone sono disposte ad investire le loro energie per queste minchiate. E quando, invece, si abbandoneranno ad una sana idea di adattamento e, se vogliamo, di accontentamento di ciò che è stato loro riservato nella vita, nel bene e nel male.
L’idea di rincorrere sempre e comunque delle chimere per non sentirsi, in un certo senso, tagliati fuori da certi ambienti, mi mette addosso un senso di frustrazione e depressione che non ha eguali. E’ la comune sensazione di quando ti senti le braccia che cadono rovinosamente a terra, le ginocchia si gonfiano perché versano nell’acido lattico e ti prende un’ulcera duodenale degna di un tifone tropicale.
E allora penso che, forse, se sono così, nel bene e nel male, è anche grazie al mio modo di essere o – se vogliamo – di NON essere come il gregge. Ma la cosa mi rassicura ben poco. Il fatto è che noi italiani siamo campioni nell’elogiare il superfluo, l’inutile e ilbanale. Da altre parti questo non avviene e se avviene, si rivela davvero una “anomalia” del sistema tanto è marginale e trascurabile. Qua NO. Qui da noi più sei adepto della cazzata più sei valutato, circondato di persone che pendono dalle tue labbra e ti ascoltano come fossi il messia giunto ad illuminare le povere pecorelle smarrite.
Il senso del pudore, ahimè, è oramai sepolto sotto le macerie di questa nuova società post-moderna che deve fare i conti con il modo di apparire (e possibilmente, in forma smagliante).